di Andreina Baccaro. Pubblicato su Il Corriere della Sera il 1 febbraio 2019.

A 7 e 4 anni, uno assolto e uno rinviato a giudizio. A processo anche uno dei fratelli Sarcone.

Avevano ristabilito tra le celle della Dozza le leggi del clan, ma dietro le sbarre anche chi avrebbe dovuto sorvegliare si macchiava di condotte illecite. Ieri il gup Gianluca Petragnani Gelosi ha condannato con rito abbreviato gli agenti Fabio Lazzari e Loris Maiorano per spaccio di stupefacenti e rinviato a giudizio undici persone, tra cui i boss cutresi già condannati nel processo Aemilia, Gianluigi Sarcone, fratello di Nicolino capobastone dei Grande Aracri, e Sergio Bolognino, anche lui fratello del boss Michele, capozona nel Parmense.

L’inchiesta «Reticolo»
L’inchiesta «Reticolo» della Direzione distrettuale antimafia, con 19 indagati in tutto, era scaturita dalle dichiarazioni del pentito di Aemilia Giuseppe Giglio, il quale ai pm Beatrice Ronchi e Marco Mescolini aveva raccontato del clima di intimidazione e pestaggi che i due esponenti di ‘Ndrangheta avevano stabilito tra le cella della Dozza durante il periodo di detenzione, nel 2015, seguito alle ordinanze di custodia cautelare di Aemilia

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