Pubblicato su Il Fatto Quotidiano il 19 luglio 2019.

Il blitz, denominato “New connection” e che ha portato al sequestro di 3 milioni di euro, ha svelato il forte legame ancora esistente tra la famiglia Inzerillo, fuggita negli Usa dopo la Seconda guerra di mafia, e la criminalità organizzata statunitense, in particolare con la famiglia Gambino di New York. Tra gli arrestati anche il sindaco di Torretta, accusato di concorso esterno. L’intercettazione: “Ora che è morto Riina, vediamo…”

Negli anni ’80 erano stati “espulsi” dalla Sicilia da Totò Riina. Avevano perso una guerra di mafia da mille morti ammazzati all’anno e avevano riparato nella loro seconda patria: gli Stati Uniti d’America. Da dove, però, erano tornati da alcuni anni per riprendere il potere in Sicilia. Sono 19 le persone arrestate tra paesi del Palermitano come Torretta e New York nell’ambito di una maxi operazione del Servizio Centrale Operativo della Polizia e del Federal Bureau of Investigation. Fbi e polizia italiana per rimettere le manette agli “scappati”, cioè i di boss e gregari del mandamento mafioso di Passo di Rigano, in provincia di Palermo: le famiglie Inzerillo e Bontade.

Blitz tra Palermo e New York – Il blitz, denominato “New connection” e che ha portato al sequestro di 3 milioni di euro, ha svelato il forte legame ancora esistente tra Cosa nostra palermitana e la criminalità organizzata statunitense, in particolare con la famiglia Gambino di New York. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, concorso esterno in associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori aggravato, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso. Tra gli arrestati c’è anche il sindaco di Torretta, Salvatore Gambino, accusato di concorso esterno.

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