Di Adele Grossi, pubblicato su corriere.it il 14 gennaio 2020.

Solo negli ultimi 8 anni, la nostra magistratura ha sequestrato o definitivamente confiscato un totale di 65.502 beni fra mobili, immobili, beni finanziari e aziende. Che fine fa tutta questa ricchezza? Dal momento del sequestro e sino alla confisca di secondo grado i beni sono gestiti dall’amministrazione giudiziaria; dalla confisca di secondo grado in poi, subentra invece un ente autonomo controllato dal ministero dell’Interno, creato nel 2010: l’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati (Anbsc). Il compito dell’Agenzia è quello di gestire i beni sino alla loro destinazione, vale a dire il riutilizzo da parte della collettività. Gli immobili o le aziende, infatti, possono essere mantenuti al patrimonio dello Stato oppure trasferiti agli enti territoriali, che devono utilizzarli per finalità istituzionali, uffici pubblici o assegnarli, tramite bando pubblico, a realtà sociali in comodato d’uso gratuito.

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