Pubblicato il 22 febbraio 2017 su gazzettadimodena.geolocal.it

BOLOGNA. Pene da due anni a 26 e 10 mesi, oltre a risarcimenti per milioni di euro alle parti civili. Vince su tutta la linea l’accusa nel processo black monkey, che vedeva alla sbarra 23 imputati accusati di far parte, a vario titolo, di un impero del gioco d’azzardo illegale. La pena più alta, espressa dal collegio presieduto dal giudice Michele Leoni, superiore anche ai 24 anni e sei mesi chiesti dalla procura, sono i 26 anni e 10 mesi a cui è stato condannato Nicola Femia, ritenuto il capo dell’organizzazione. Pene considerevoli anche per i suoi figli, rocco (15 anni, contro i 19 e sei mesi chiesti dall’accusa), e Guendalina (10 anni e tre mesi, la procura ne chiedeva 14), e per il genero Giannalberto Campagna (12 anni e due mesi, a fronte di una richiesta di 15 anni). Nove anni a testa, inoltre, per Rosario Romeo e Guido Torello, per cui l’accusa chiedeva, rispettivamente, 12 e 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

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