di Danilo D’Anna. Pubblicato su il Tirreno il 16 novembre 2018.

La Dda di Genova sgomina il clan che strangola gli imprenditori. Un livornese direttore di banca coinvolto negli affari della criminalità

Sette persone arrestate: 5 in carcere (oltre al boss Massimo Di Stefano, Sergio Romano, Giovanni Formicola, Carmine Romano, Fabrizio Micheli, Nicolas Di Stefano) e 2 ai domiciliari (Nicola Mari e Alessandro Puccetti, già indagato nell’inchiesta sugli assenteisti in Provincia). Ma il clan non finisce qui, perché almeno altri 7 sono stati iscritti nel registro degli indagati, ma rimangono a piede libero: Carla Santorelli, Francesca Mari, Giuseppe Lo Brutto, Federica Pinarelli, Simona Della Rosa, Angelo Romano, Luca Terreni.

Quest’ultimo, livornese di nascita, da direttore della filiale del Monte Paschi di piazza Aranci, a Massa, ha fatto avere dei prestiti a persone che non ne avevano diritto. Ma è vero che da quando la Dda e i Carabinieri indagano – ottobre 2017 – emerge che era minacciato, dopo un periodo in cui era stato colluso con i mafiosi. Sborsando 100mila euro di tasca propria per non finire nei guai. Tutto inutile: Terreni è stato allontanato da Massa e mandato dalla banca in provincia di Pisa.

A capo del sodalizio c’era Romano appartenente alla cosca di Lamezia Terme di Cerra-Giampà-Torcasio, con numerosi precedenti e condanne per associazione mafiosa, omicidio, estorsione. Per lui e per gli altri le accuse vanno dall’estorsione aggravata dal metodo mafioso alla truffa, fino alla spesa di monete false (che stampavano in una tipografia di piazza Liberazione, a Massa, così come dei documenti fittizi per aprire conti correnti).

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