di Giovanni Tizian. Pubblicato su L’Espresso il 19 dicembre 2019.

Nome in codice “Rinascita-Scott”. Un impasto di ‘ndrangheta, politica, imprenditoria e massoneria. È l’operazione antimafia che scatena un terremoto in Calabria a un mese dalle elezioni regionali. La cosca nel mirino è quella dei Mancuso di Vibo e dei clan a loro collegati sempre della provincia di Vibo Valentia. Scorrendo le migliaia di pagine dell’ordinanza di custodia cautelare troviamo pure nomi delle famiglie di ‘ndrangheta di Reggio Calabria, le più potenti. A dimostrazione del fatto che le ‘ndrine seppure di territori diversi dialogano e cooperano.
L’indagine condotta dai carabinieri del Ros e coordinata dalla procura antimafia di Catanzaro guidata dal magistrato Nicola Gratteri ha portato all’emissione di 334 ordinanze di custodia cautelare e al sequestro di beni per 15 milioni di euro. In totale 400 indagati, tra questi esponenti del Partito Democratico e di Forza Italia, avvocati, imprenditori, padrini e uomini delle forze dell’ordine.

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