Pubblicato su cn24tv.it il 26 gennaio 2011.

Fiumi di droga gestiti dalla ‘ndrangheta grazie agli strettissimi rapporti instaurati con le strutture paramilitari narcoterroristi della Colombia denominate Auc. Consentendo alla criminalità organizzata calabrese di reinvestire i proventi in diverse attività apparentemente lecite. Come la Vm Trans, società di trasporti con sede legale a Catanzaro e sede amministrativa a Paravati, in provincia di Mileto. Una ditta nata dalle ceneri di una precedente azienda finita nelle indagini portate avanti tra il 2004 e il 2006 e che era stata imposta come vettore unico alla multinazionale Lidl Italia per il trasporto delle merci alle filiali calabresi. Dall’operazione “Decollo Ter”, portata a termine all’alba di oggi dai carabinieri del Ros, emerge tutta la potenza delle ‘ndrine calabresi; capaci di trafficare centinaia e centinaia di chilogrammi di cocaina, investendo i proventi e inquinando il tessuto economico con aziende che sembravano “pulite”. Ventisette le persone finite in carcere, su ordinanza del gip di Catanzaro Tiziana Macrì che ha accolto i riscontri formulati dai pm Salvatore Curcio e Paolo Petrolo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Gli arresti sono stati portati a termine in Calabria, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Sicilia, con tredici persone raggiunte dal provvedimento anche in Colombia, Venezuela, Brasile e Spagna. In quest’ultima nazione sono state quattro le persone colpite da un mandato di arresto europeo. L’inchiesta parte dai riscontri investigativi di “Decollo” e “Decollo bis” che, nel 2004 e nel 2006, svelarono l’impressionante traffico di stupefacenti gestito, in particolare, dalla cosca Mancuso di Limbadi, nel Vibonese, con sequestri per centinaia di chilogrammi, uno dei quali avvenuto nel porto di Gioia Tauro dove la droga era arrivata in blocchi di marmo. Nel prosieguo di queste attività e’ stato evidenziato il ruolo della famiglia Mancuso e dei narcotrafficanti Vincenzo Barbieri e Francesco Ventrici, al centro di un giro vorticoso di droga tra Colombia, Brasile, Venezuela, Italia e Australia. Tutto questo, in un contesto che vedeva i Mancuso confederati con altre importanti cosche del Reggino, a partire dalla famiglia Pesce, fino alle cosche della fascia ionica.

Per continuare a leggere, clicca qui.