di Sofia Nardacchione. Pubblicato su Libera Informazione il 11 febbraio 2019.

21 settembre 1992, Nicola Vasapollo, 33enne di Cutro, viene ucciso in pieno giorno in via Pistelli, a Reggio Emilia.

22 ottobre 1992, Giuseppe Ruggiero, 35enne di Cutro, viene ucciso a Brescello, in provincia di Reggio Emilia, da quattro uomini travestiti da carabinieri.

Quella dei Vasapollo-Ruggiero era la cosca di ‘ndrangheta che si era opposta alla cosca dominante dei Dragone-Grande Aracri-Ciampà-Arena, all’interno della faida per l’egemonia delle attività illecite a Reggio Emilia, soprattutto per quanto riguardava il traffico di droga.

Una faida violenta, in cui vennero uccise sei persone tra l’Emilia-Romagna, la Calabria e la Lombardia, dall’altra parte della sponda emiliana del Po.

Per gli omicidi di Nicola Vasapollo e Giuseppe Ruggiero vennero condannati all’ergastolo Raffaele Dragone – figlio di Antonio Dragone, ucciso nel 2004 nella successiva faida con i Grande Aracri – e Domenico Lucente, che si suicidò in carcere dopo la sentenza.

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