di Alessandra Codeluppi. Pubblica su Il Resto del Carlino il 27 novembre 2018.

Il presidente del tribunale di Bologna ha fatto parte del collegio che ha pronunciato la sentenza del maxi processo di ‘ndrangheta.

I loro angeli custodi sono le forze dell’ordine, che li proteggeranno sul lavoro e nella vita privata. In questi giorni si stanno e rafforzando le misure di tutela per i tre giudici che hanno emesso a Reggio Emilia la sentenza del processo ‘Aemilia’, il più grande del Nord per ‘ndrangheta, con 148 imputati di cui 125 condannati. Per Francesco Caruso , presidente della corte di ‘Aemilia’ e del tribunale di Bologna, la prefettura felsinea, coinvolgendo anche quella di Modena – provincia dove Caruso risiede – ha deciso da pochi giorni di intensificare la protezione.

Un altro membro del collegio, Cristina Beretti, che guida il palazzo di giustizia reggiano, è già sottoposta a misure di tutela: per lei, che dispose un sequestro di beni da 24 milioni al commerciante reggiano Aldo Ruffini, e per i pm Valentina Salvi e Giulia Stignani, che seguirono l’indagine, scattò la vigilanza attiva. Poi la protezione per Beretti, dal luglio 2017, fu intensificata.

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