Pubblicato su alganews.wordpress.com il 15 febbraio 2017.

La mafia del caporalato vive e prospera anche sotto il sole della Toscana.
In quei luoghi dove il rispetto dei diritti, al lavoro nell’agricoltura, dovrebbe essere una cosa scontata da decenni si annida lo sfruttamento delle persone.
In quelle terra delle eccellenze dove non dovrebbe esistere neppure il pur inaccettabile alibi della guerra dei prezzi a colpi di centesimi. Per tutto ciò il fenomeno è ancora più grave, indice di quella deriva nella quale il profitto passa sempre avanti a tutto.
Le denunce arrivano da più parti della regione, toccano il Chianti e la Maremma come luoghi di lavoro, ma trovano protagonista Prato, a due passi da Firenze, come punto di riferimento.

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