di Francesco Albonetti. Pubblicato su Il Tirreno il 22 settembre 2018.

Secondo uno studio realizzato dalla Normale di Pisa la provincia è al primo posto in Italia per il riciclaggio di denaro sporco. Le grandi inchieste.

PRATO. Se negli ultimi tre anni la Toscana è la prima regione in Italia – dopo quelle a presenza storica di mafie come Campania, Calabria e Sicilia – per arresti o denunce con l’aggravante del metodo mafioso, Prato si distingue per il riciclaggio di denaro sporco. Primato che non solo toscano, ma addirittura nazionale, come segnala il “Rapporto sulla criminalità organizzata in Toscana” realizzato dalla Normale di Pisa. Grosseto, Livorno, Prato e Massa Carrara sono le province a più alto rischio di penetrazione mafiosa.

Caso Prato. L’attenzione della Normale nostra provincia è tale, che lo studio dedica al “caso Prato” un capitolo a parte di una ventina di pagine, dopo aver già snocciolato a più riprese in altre parti della ricerca episodi e inchieste che avuto Prato al centro negli ultimi anni. Tra le nuove mafie, recita la ricerca spicca la criminalità cinese, considerato dagli stessi inquirenti “il macro fenomeno più pervasivo” e il più difficile da contrastare.

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