di Ferruccio Sansa. Pubblicato su Il Fatto Quotidiano il 16 aprile 2018.

Prima la proroga di un anno, ora il governatore Toti vara il nuovo regolamento: vietate nuove macchinette a meno di mezzo chilometro da scuole, chiese e centri ricreativi. Opposizione in protesta. M5S: “Non sono previsti né limiti né scadenze. Chi opera secondo le regole precedenti potrà continuare a installare nuove vlt”. A differenza di quel che avviene in altre regioni.

Giovanni Toti vara la disciplina contro l’azzardo legalizzato in Liguria. “Ma i quattordici articoli della legge regionale invece di limitare la diffusione di slot e vlt rischiano di essere una sanatoria. Un colpo di spugna”. A dirlo è il parlamentare M5S Matteo Mantero. All’articolo 3 si legge che “è vietata l’apertura di centri di scommesse, di spazi di scommesse con vincita in denaro, nonché la nuova installazione di apparecchi per il gioco lecito situati a una distanza inferiore a 500 metri” dai luoghi sensibili. In pratica: scuole, chiese, centri ricreativi, centri per anziani o esercizi di rivendita oro. Parrebbe un buon segno, visto che il limite previsto dalla disciplina precedente del 2012 era di 300 metri. Mantero, però, accusa: “La norma si riferisce alle aperture e alle nuove installazioni. Leggendo attentamente articoli e commi si scopre che tutte le sale esistenti potranno continuare a esercitare la propria attività. In pratica è un colpo di spugna che invece di contrastare il fenomeno permette alle attività in esercizio di continuare a esistere. Peggio: non sono nemmeno previsti limiti di tempo per la concessione”.

Secondo il M5S la trappola sarebbe racchiusa nel comma 2 dell’articolo 4: “Sono fatte salve le autorizzazioni relative ad esercizi diversi da quelli previsti nel comma 1 già rilasciate al momento dell’entrata in vigore della presente legge”. In pratica, sostiene Mantero, l’esistente sarebbe sanato. E senza una scadenza. “Nessuna sanatoria”, ribatte Toti, “Noi siamo in linea con la direttiva Baretta che punta a ridurre la macchinette all’interno dei locali, piuttosto che il numero di esercizi. Con la legge che proponiamo – che potrà comunque essere emendata dal Consiglio Regionale – le macchinette in Liguria passeranno da 10.700 a 7.090. A livello nazionale si è stabilito così, anche per contemperare due esigenze opposte: ridurre l’azzardo legalizzato, ma nel contempo evitare che il gioco ritorni sotto il controllo del mercato nero in mano alla criminalità. E poi bisogna tutelare i piccoli esercizi rispetto al settore senza controllo del gioco online”.

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