Di Dario del Porto e Giuliano Foschini, pubblicato su “La Repubblica” il 01/07/2020

Due semicerchi, accavallati uno su un altro. E’ cominciato tutto così, con il sequestro eseguito dalla Guardia di finanza su ruchiesta della Procura di Napoli. Quando gli uomini dell’Agenzia delle dogane hanno aperto, ormai alcuni mesi fa, il primo pacchetto di anfetamine nascosto nel mezzo di magliette malamente contraffatte nel porto di Salerno, hanno capito che quella storia sarebbe andata avanti. Quei due semicerchi che segnavano ciascuna pasticca erano il simbolo con cui l’Isis marcava la “sua” droga, il captagon, che viene distribuito ai terroristi per per inibire paura e dolore e tra i civili perché non fa sentire la fatica.

Quelle pasticche furono trovate anche nel covo dei terroristi del Bataclan, dopo gli attentati del novembre del 2015. Da anni sono uno degli strumenti principali utilizzati per finanziare le battaglie jihadiste e grazie alla quale stava cercando di riorganizzare lo Stato islamico.

E adesso stavano per invadere l’Europa. Un carico di 14 tonnellate di anfetamine, 84 milioni di pasticche con logo ‘captagon’, prodotte in Siria da Isis, valore di mercato oltre 1 miliardo di euro, è stato sequestrato dalla guardia di finanza nel porto di Salerno su disposizione della Procura Napoli. È il più imponente sequestro di anfetamine a livello mondiale. A gestire l’affare, secondo gli inquirenti, c’è un cartello di clan malavitosi pronto a piazzare sui mercati di tutto il Continente la droga.

Lo stupefacente era nascosto all’interno di tre container sospetti in arrivo al porto di Salerno contenenti cilindri di carta per uso industriale e macchinari e diretti a una società con sede in Svizzera, a Lugano, intestata a soggetti italiani. Adesso sono adesso in corso approfondimenti per accertare chi fosse il reale destinatario della droga. Il carico è stato sequestrato su disposizione del pm Ivana Fulco, coordinata dal procuratore aggiunto Rosa Volpe con il procuratore Giovanni Melillo. In azione, i reparti scelti della Finanza: con al vertice il comandante generale Giuseppe Zafarana, il nucleo di polizia economico-finanziaria diretto dal colonnello Domenico Napolitano e il Gico guidato dal colonnello Giuseppe Furciniti.

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