di Giuseppe Lombardo. Pubblicato su antimafiaduemila.com il 1 aprile 2020.

La ’ndrangheta, in questa prima fase, si limiterà a osservare l’andamento dell’epidemia, evitando iniziative palesi che possano inasprire tensioni sociali che possano far deflagrare contesti territoriali instabili, in cui marginalità e sottosviluppo sono ben più risalenti rispetto alla attuale fase di emergenza epidemiologica. Verrà privilegiata una strategia conservativa, di “operosità silente”, mirata a mantenere inalterata la collocazione della struttura nel complessivo scacchiere criminale.

Quando i numeri del contagio si stabilizzeranno e la fase emergenziale tenderà a scemare, la ’ndrangheta cercherà di comprendere a fondo i nuovi scenari economici, in Italia e all’estero. Sarà quella la fase in cui gli analisti, incaricati dalle grandi organizzazioni criminali, saranno chiamati a individuare i settori produttivi più appetibili, in cui immettere gli enormi capitali sporchi di cui il complessivo sistema mafioso dispone. Le componenti di vertice programmeranno, a quel punto, la più imponente operazione di “doping finanziario”, generata da capitali mafiosi, che la storia recente ricordi. La base dell’organizzazione criminale, in parallelo, opererà al fine di rafforzare il suo ruolo di “stabilizzatore sociale atipico” nelle aree più fragili dal punto di vista economico, dando sfogo a iniziative di “sostegno a tasso zero” delle persone in difficoltà, e delle imprese in sofferenza, che andranno ben oltre i tradizionali schemi operativi legati alla elargizione di prestiti usurari. L’usura continuerà a esistere solo quale reato tipico delle manifestazioni criminali meno ramificate ed evolute. L’alta mafia, invece, adotterà strategie orientate a perseguire due obiettivi principali: il primo, di breve periodo, sarà finalizzato a garantire forme di sopravvivenza a quelle categorie che non hanno altri paracaduti finanziari (penso alle larghe fasce di economia sommersa, irregolare o priva di garanzie). Ovviamente non verrà sprecata l’occasione di sfruttare il credito così maturato anche al fine allargare la base di consenso sociale tra coloro che hanno beneficiato di vantaggi, diretti o indiretti, riferibili alla struttura criminale di tipo mafioso.

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