Pubblicato su “La gazzetta del mezzogiorno” il 30.06.2020

La DIA di Bari e le autorità albanesi stanno eseguendo congiuntamente, tra Italia e Albania, 37 arresti di persone ritenute responsabili di traffico internazionale di droga e sequestri per 4 milioni di euro. L’operazione prevede il coinvolgimento anche della Criminalpol, dell’Ufficio di Collegamento Interforze di Tirana e della Polizia Albanese, nonché la collaborazione, in Italia, di Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e della DIA di Foggia, Lecce, Bologna, Roma, Napoli e Catanzaro

Nel corso delle indagini sono state sequestrare circa tre tonnellate e mezzo di droga tra marijuana, cocaina ed hashish, per un valore di oltre 40 milioni di euro e corrispondenti a circa 7 milioni di dosi. Maggiori elementi sull’operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà in mattinata.

C’è anche una fabbrica di produzione e commercio di caffè tra i beni sequestrati a Valona, in Albania, nell’ambito dell’inchiesta delle magistrature antimafia di Bari e Tirana su un traffico internazionale di droga che ha portato all’arresto di 37 persone. I sequestri di beni, per complessivi 4 milioni di euro, sono stati eseguiti tutti in Albania e riguardano, oltre la fabbrica di caffè, anche una società di distribuzione di bibite e alcolici, un’attività commerciale di prodotti alimentari, un ristorante-bar, 15 appartamenti, un terreno edificabile, sette autovetture di grossa cilindrata e un’imbarcazione munita di potenti motori fuoribordo.

COINVOLTO ANCHE UN CARABINIERE – C’è anche un carabiniere accusato di aver fornito informazioni riservate a un narcotrafficante albanese tra le 37 persone arrestate oggi su disposizione della Direzione distrettuale Antimafia a di Bari e dell’autorità giudiziaria albanese. Al militare sono stati concessi gli arresti domiciliari.
In Italia sono state arrestate 27 persone, 15 in carcere e 12 ai domiciliari. Altri dieci indagati sono stati arrestati in Albania. I fatti contestati risalgono agli anni 2017-2018.
A quanto si apprende, il carabiniere coinvolto nell’inchiesta, poi trasferito, all’epoca era in servizio in una stazione nella provincia di Bari dove risiedeva il narcotrafficante. Agli atti dell’inchiesta ci sono intercettazioni e le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia di nazionalità albanese. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip del Tribunale di Bari Giovanni Abbattista. L’indagine è stata coordinata dai pm della Dda Ettore Cardinali, Lidia Giorgio e Daniela Chimienti.

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